AGENTI IMMOBILIARI E CONSULENTI CREDITIZI: UNA SINERGIA VINCENTE

a cura di Bruno Vettore

Le attività di un Agente Immobiliare e di un Consulente del Credito sono strettamente connesse.

Nell’ambito di una trattativa per l’acquisto di un immobile il tema della richiesta mutuo è quasi sempre presente. Si stima che la percentuale di acquisti che avvengono con l’intervento di un finanziamento sia nell’ordine del 60/70% dei casi.

In un momento di mercato che vede l’aumento del numero di compravendite con prezzi ancora stabili, la possibilità di migliorare gli standard  di servizio ed incrementare la percentuale di immobili intermediati da Agenzie Immobiliari è certamente auspicabile.

Nel 2018 le compravendite si sono attestate sopra le 570.000 in ambito residenziale, mentre le previsioni per il 2019 portano a raggiungere quota 586.000 e per il 2020 si sfioreranno le 600.000 transazioni.

Teniamo conto però che solo il 55/60% delle transazioni è intermediato da Agenzie Immobiliari.

Solo l’innalzamento del livello di servizio farà crescere questa percentuale ed uno dei servizi assolutamente complementari è quello che attiene alla consulenza creditizia.

Ogni potenziale cliente acquirente  andrebbe gestito con la contemporanea presenza di un Agente Immobiliare e di un Consulente del credito.

Ma purtroppo non sempre ciò avviene, talvolta c’è uno scollamento tra le varie figure professionali, una non perfetta sincronia  che può generare equivoci o incomprensioni.

Ma quando si riesce ad essere presenti e collaborativi, il cliente ne ha un beneficio enorme. Analisi preliminare circa la reale possibilità di ottenere un mutuo alle migliori condizioni, tempi rapidi di risposta, assistenza complessiva in tutte le fasi della compravendita, sono solo alcuni dei plus del quale il cliente può avvalersi.

Insomma, quando l’Agente Immobiliare ed il Consulente del Credito lavorano in sintonia, può nascere davvero una sinergia vincente!

AGENZIE IMMOBILIARI : EVOLUZIONE E CAMBIAMENTO PER RAGGIUNGERE L’ECCELLENZA

a cura di Bruno Vettore 

Il ruolo dell’intermediario immobiliare ha visto la propria affermazione tra gli anni settanta ed ottanta, sostituendosi agli allora “sensali”, ovvero soggetti che senza alcuna professionalità operavano, spesso ai limiti  della legalità, per “mettere d’accordo” le parti al fine di definire un affare immobiliare. Successivamente furono quasi totalmente soppiantati da più appropriate modalità di intermediazione, maggiormente organizzate e, dalla fine degli anni ottanta, anche regolamentate da una specifica normativa.

Per qualche decennio la figura dell’Agente Immobiliare è cresciuta, ha acquisito una propria dignità ed un proprio spazio nel mercato del real estate. E’ proliferato il numero delle agenzie immobiliari e, seppur con qualche momento di flessione derivante dalla normale ciclicità, fino a qualche anno fa la professione di Agente Immobiliare era ritenuta una professione di successo. Generava buoni guadagni per il singolo e le aziende più strutturate avevano sviluppato il loro business con il sistema del franchising o del network. Rimaneva forse qualche problema reputazionale per la categoria, ma d’altra parte ogni categoria ha le proprie “mele marce” e quindi non è mai giusto generalizzare.

Poi, alla fine degli anni duemila, arriva la forte crisi, più profonda del previsto poiché connessa ad una congiuntura economica ampiamente negativa anche a livello internazionale.

Lo scossone per il settore è stato davvero pesante, molti Agenti Immobiliari hanno fortemente diminuito il loro volume d’affari ed in qualche caso cambiato mestiere. Ma la causa in parecchie situazioni  non è stata solo la tanto rinomata crisi.

E’ stata anche la scarsa volontà di evolvere, di crescere, di migliorare professionalmente.

E’ stata soprattutto la chiusura verso il cambiamento, l’innovazione, i moderni sistemi di lavoro.

E’ stata la mancata attenzione verso un cliente che ha altre esigenze e che spesso è “più avanti”, che ha legittimamente pretese maggiori o più semplicemente adeguate ai tempi.

Ed anche oggi, in un momento di ripresa del mercato, che da almeno un triennio sta aumentando nel numero di compravendite anche favorito da una più favorevole politica creditizia da parte degli istituti bancari, quello che talvolta emerge è un forte ritardo.

Per molti è come se si percepisse un affanno per il timore di  rimanere esclusi, “fuori dai giochi”, emarginati da un mercato che non aspetta nessuno ed è assolutamente promotore di una selezione darwiniana, dove non sempre sono i più grandi a resistere ma quelli  che riescono invece  ad adattarsi alle nuove modalità operative.

E’ in atto quella che io definisco “la partita del cambiamento”.

Una evoluzione che non attiene solo a tentativi, spesso velleitari, di recuperare il ritardo e l’arretratezza con nuove tecnologie. Per alcuni basta attrezzarsi ed “armarsi” dello smartphone di ultima generazione o di qualche nuova applicazione, per risolvere in tempi rapidi i problemi.

Io credo che il problema sia più profondo. E i fatti spesso mi danno ragione.

La media degli Agenti Immobiliari usa normalmente  inserziona i propri immobili attraverso i portali, usa i social network,  attrezza le proprie agenzie con strumenti tecnologici, in qualche caso si serve di piattaforme di condivisione, da anni in uso corrente negli Stati Uniti.

Ma il risultato mediamente non cambia.

Parliamoci chiaro : le nuove tecnologie sono essenziali e determinanti!

Ma quello che realmente serve una nuova mentalità, una maggiore cultura e molta più preparazione.

Ed anche recentemente, ove  sembra cadere l’incompatibilità e quindi appare evidente per l’Agente Immobiliare la possibilità di offrire davvero servizi a completamento dell’offerta per il cliente, l’ostacolo maggiore sarà la capacità di organizzarsi, di ragionare in maniera sistemica, di modernizzare la filiera operativa. Solo così si potranno cogliere tutte le opportunità del caso.

Ovviamente esistono delle eccellenze, professionisti che ottengono grandi risultati, alti volumi di fatturato ed erogano servizi ad alto valore aggiunto.

Ma la maggior parte degli Agenti Immobiliari non riesce ad essere protagonista principale del mercato.

Il motivo è molto semplice : anni di ritardo non si recuperano in un attimo, non si può passare dal “paleolitico” ai tempi moderni solo usando qualche strumento informatico o pensando che il web sia onnipotente e serva a nascondere la poca “consistenza” professionale.

Perché questo è il tema principale. Quella che io definisco “consistenza” professionale, fatta di molti ingredienti ma soprattutto costruita negli anni, mattone dopo mattone, con grande umiltà e rifuggendo dalle rendite di posizione, eliminando ogni forma di presunzione (molto presente nel settore!) e cercando di formarsi, come persone e professionisti e di evolvere costantemente.